
Molto, molto al di sotto di tutte le parole,
con quella loro sobrietà di perfezione.
Una donnina, una donnaccia forse,
a fronte di quella lor pienezza vera.
Di un’innocenza intera. Di questa
rettitudine severa che solo sa la lingua
quando invera. Ciascuna sa, ciascuna
porta. Ciascuna apre, s’insinua, duole
e muore. In una sola mi consolo,
per pudore: non uso la parola disamore.
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musica di rime nascoste, come parole sussurrate
ml